23 maggio: Trail Sacred Forest

La data del 23 maggio è destinata a restare nella storia dell’offroad toscano e non solo, per il ritorno del Trail Sacred Forests, giunto alla sua settima edizione. Dopo il forzato stop dello scorso anno, la manifestazione ritorna nel calendario grazie alla forza e alla passione dei ragazzi di Badia Prataglia, con in testa Simone Acciai, che si sono accollati l’onere di dare nuovo slancio a un evento che, non va dimenticato, è arrivato ai massimi livelli nel 2017 quando coincise con l’ormai leggendaria edizione dei Mondiali.

L’appuntamento del prossimo 23 maggio, valido per il circuito Valli Aretine Ultra Trail Cup, sarà inserito nel calendario nazionale Csi, il che significa che sarà possibile partecipare anche provenendo da fuori regione, purché muniti di apposita autocertificazione. Si spera che per allora la situazione pandemica sia in regressione, ma questo poco influirà sulla gestione della gara, effettuata curando con attenzione ogni particolare nel rispetto dei protocolli sanitari.

Tre le distanze previste, tutte da percorrersi in semi-autosufficienza: il Long Trail è di 50 km per 3.000 metri di dislivello, il percorso medio misura 24 km per 1.500 metri e il corto è di 14 km per 800 metri: a proposito di quest’ultimo va sottolineato il fatto che per l’occasione viene recuperato il tracciato antecedente ai Mondiali, quindi si tratta di un tuffo nel passato.

Per venire incontro al popolo dei podisti, non sono previsti aumenti delle quote d’iscrizione: fino al 14 maggio il costo rimane fisso a 45 euro per la gara lunga, 25 euro per la media e 15 euro per la prova breve. Tutti i tracciati sono disegnati all’interno del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, del Monte Falterona e Campigna, lungo il confine tra Toscana ed Emilia Romagna, che ha affascinato chiunque ha partecipato alle edizioni precedenti. Epicentro della corsa sarà come sempre Badia Prataglia, frazione del comune di Poppi dove le piccole botteghe artigiane del legno e della paglia, i ritrovi gastronomici e soprattutto il clima di accoglienza sono un’attrattiva irresistibile, nella speranza che la pandemia dia modo a tutti i partecipanti al trail di poterne godere appieno.

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