Si parla di “velocità di crociera” (VdC) quando si corre ad un ritmo regolare e costante, e con una risposta fisiologica che rimane in equilibrio. La VdC è una caratteristica delle gare di resistenza, ma già dalle prove di 5000m si può verificare che il corridore mantiene un ritmo lineare con un impegno fisiologico piuttosto stabile. Tuttavia, è preferibile pensare alla VdC per competizioni dai 10km in poi.
Come riportato poco sopra, alla VdC non si riscontra solo l’andamento lineare della velocità, ma ci deve essere anche una situazione bilanciata ed equilibrata della risposta fisica allo sforzo. Pertanto i parametri controllabili, come la frequenza cardiaca, la respirazione, la produzione e lo smaltimento dell’acido lattico, hanno minime variazioni. I corridori efficienti evidenziano quasi un “perfetto” equilibrio quando procedono alla VdC perché hanno sviluppato adattamenti ottimali. Al contrario, la mancanza di adeguati adattamenti determina – ed evidenzia – un’alterazione della linearità dello sforzo, correlata ad una perdita di efficienza.