Il passare degli anni rappresenta, per gli sportivi, una sorta di handicap – di punto debole – al quale non ci si può sottrarre e ciò, si sa, determina uno scadimento prestazionale. In effetti, con il passare degli anni il corpo perde efficienza e il rendimento appunto cala, in forma soggettiva – da podista a podista – in relazione alle caratteristiche personali, ed anche in base al tipo di allenamento che si svolge.
Anche per questo motivo, la struttura della preparazione deve variare nel tempo: non può essere uguale a quella svolta negli anni precedenti, proprio perché non aggiunge uno stimolo nuovo per l’organismo.
Non tutti gli aspetti tecnici e fisiologici peggiorano però con il passare del tempo. Ce n’è invece uno che migliora, se ovviamente lo si allena. È il cosiddetto costo energetico, vale a dire la quantità di energia che si spende per percorrere un chilometro. Si è visto che negli atleti di alto livello (con riferimento a Kipchoge e Paula Radcliffe) questo particolare aspetto migliora mediamente del… continua a leggere