Quando ho ideato il test dei 7′ nel 2005, anno della prima edizione del mio libro, avevo in mente di utilizzarlo per individuare in modo indiretto il valore del VO2max e desumere la velocità della soglia anaerobica, parametro che consentiva poi di determinare il livello di efficienza del podista e di conseguenza la tabella di allenamento da seguire. Dopo 20 anni di dati ed esperienze con numerosi podisti che lo hanno eseguito, ho rivalutato l’importanza del test dei 7′ perché ho trovato correlazioni interessanti anche a livello fisiologico (oltre al VO2max).
Una prova di così breve durata attiva anche il meccanismo anaerobico, con il conseguente accumulo di lattato nei muscoli. L’accumulo spesso è rilevante, tanto che una velocità esagerata all’inizio della prova costringe a rallentare molto, proprio a causa della forte acidificazione del sangue. A fine test ci sono podisti che possono arrivare a concentrazioni di lattato di 15-18 millimoli, una quantità davvero molto elevata. Basti pensare che, quando nel sangue si trovano 4 millimoli di lattato, si sta correndo approssimativamente al ritmo di una gara che dura 40-50 minuti.
I podisti che percorrono le maggiori distanze durante i 7′ sono dotati di muscoli con alta capacità di utilizzare glucosio e di tollerare un’alta concentrazione di acido lattico, caratteristiche proprie del mezzofondista.
Il dato della distanza percorsa durante la prova però mette in evidenza un solo aspetto del profilo fisiologico, e quindi per identificare meglio le caratteristiche del corridore è necessario mettere in rapporto la distanza percorsa con i tempi conseguiti in gare recenti. In questo caso si presentano tre situazioni:
1) la velocità tenuta nel test combacia con quelle dei primati 2) è superiore a quella dei primati 3) è inferiore a quella dei primati
Il primo e il secondo caso sono più comuni tra i podisti amatori, mentre il terzo è meno frequente.
Nel primo caso il podista non evidenzia aspetti metabolici (il tipo di energia utilizzata) altamente specializzati per una specifica distanza. In pratica corre bene dalle distanze brevi alle distanze lunghe, senza evidenziare nessun picco, nessuna predisposizione…. continua a leggere…