Quando si osserva un grafico nel quale viene riportato l’andamento della frequenza cardiaca in relazione al progressivo aumento della velocità, è evidente che la tendenza è di costante crescita perché lo sforzo coinvolge un maggior impegno delle fibre muscolari, che necessitano di energie e di ossigeno fornito dal sangue – che a sua volta viene messo in circolo dall’attività del cuore.
Quando si confronta l’evoluzione della FC di due amici podisti che hanno svolto la stessa seduta, si possono spesso notare delle differenze nel trend delle pulsazioni. È anche vero che non si dovrebbero comparare due soggetti perché numerose sono le variabili che possono incidere a livello fisico generale, specialmente per quanto riguarda le pulsazioni. Di base si deve considerare che il cuore ha una propria attività elettrica che varia da persona a persona: è risaputo che i soggetti che hanno un’attività elettrica cardiaca rallentata sono definiti bradicardici e quelli con un’attività accelerata sono invece i tachicardici; questi aspetti fisiologici si ripercuotono sull’attività fisica.
A ogni modo, prendiamo in considerazione i due amici che, oltre ad essere dello stesso livello agonistico, hanno la stessa età e rientrano nella cosiddetta attività cardiaca normale. Se rileviamo che uno dei due ha tendenzialmente pulsazioni maggiori, è molto probabile che la causa sia da imputare ad una ridotta disponibilità di ossigeno, anche se ci sono altre situazioni da valutare (sebbene si tratti di elementi più particolari)…. continua a leggere