I podisti, quando si allenano e gareggiano, hanno un “padre – padrone”: il cronometro. I numeri di questo strumento hanno un’incidenza rilevante sullo stato psicologico di un atleta. Certo, chi non sarebbe “gasato” se il tempo rilevato dallo strumento fosse 5” (al chilometro) migliore rispetto alle proprie aspettative? A volte, purtroppo, si manifesta anche la parte opposta (rallentamento), ed in questo caso la conseguente “depressione” mentale contagia e condiziona tanti aspetti della quotidianità del podista. Con il cronometro si misura il trascorrere del tempo entro un ambito ricercato, nel nostro caso in riferimento ad una specifica distanza. Il cronometro non è uno strumento sofisticato. Innumerevoli aziende lo hanno integrato, o forse è meglio dire che al cronometro sono state aggiunte altre funzioni come la possibilità di misurare la distanza, la potenza, la lunghezza della falcata, il numero di passi al minuto e altro. Tali funzioni di per sé hanno un fattore comune che li condiziona… continua a leggere…