Tra i corridori di alto livello che hanno uno stile di corsa non da manuale si può certamente citare l’inglese Paula Radcliffe.
Il suo modo di correre era inconfondibile, con la testa ciondolante, le spalle contratte, i gomiti molto allargati e i piedi che martellavano l’asfalto. La sua mimica facciale faceva ben capire quanto elevati fossero lo sforzo e il disagio che stava provando quando gareggiava. Noi tutti a dire: “va forte, ma corre proprio male!” In questi casi, l’estetica del gesto è relativa perché quel che conta, in definitiva, è il risultato.
Com’è possibile che una podista sgraziata nello stile com’era lei, possa anche andare così forte? Da sempre si afferma che si devono eliminare i movimenti superflui per economizzare le energie ed impiegarle per correre più forte. Lei però non ha mai cambiato la sua impostazione fisica e nel tempo è andata sempre più forte, tanto da arrivare allo stratosferico 2h15’15”. Sembra che Paula… continua a leggere